Girando per il borgo di Santarcangelo di Romagna mi sono ritrovata davanti all'insegna della libreria che, come si può notare, è appoggiata alla base di un bizzarro graffito. Subito mi sono chiesta di cosa si trattasse, o meglio di chi si trattasse. Sono poi venuta a conoscenza dell'idealizzatore di quest'opera attraverso il sito degli eventi del comune, in particolare quello relativo al 40° Festival Internazionale del teatro in piazza, tenutosi nel luglio 2010.
Stiamo parlando di Guido Bisagni,
meglio conosciuto con lo pseudonimo 108.
meglio conosciuto con lo pseudonimo 108.
Artista italiano (di Alessandria), nato nel 1978, inizia a disegnare giovanissimo e nei primi anni novanta si avvicina ai graffiti più classici studiando poi la lettera vera e propria in modo personale. A partire dal 1999 in seguito ad eventi traumatizzanti di natura extracorporea, influenzato dai graffiti dell’europa neolitica e dal lavoro di graffitisti europei contemporanei quali Olivier Stak, inizia a sperimentare: cambia nome utilizzando solo tre cifre colme di significati occulti e i suoi primi lavori conosciuti sono enigmatiche forme gialle, ottenute ritagliando pellicole viniliche in forme che emergono da subconscio, che appaiono per le strade di tutto il mondo. Questo carattere quasi sempre completamente astratto e surreale si discosta da quello degli altri graffitisti diventando sempre più oscuro e incomprensibile con la pittura di grandi e misteriose figure nere che invadono gli spazi pubblici, con elementi tridimensionali e composizioni sonore. Nel 2004 è stato invitato a Parigi per Nusign, la prima grande mostra sul post-graffitismo europeo, nel 2007 a Venezia per Walls a dipingere una facciata dell’Arsenale durante la 52.Biennale e nel 2008 a Los Angeles per Nomadaz, mostra dedicata anch’essa al graffitismo europeo.
Il suo è un lavoro sempre quasi completamente astratto, surreale e minimale.
Una settimana prima dell’inizio del 40° Festival, tenutosi a Santarcangelo, e per tutto il primo weekend di luglio (2010) artisti italiani e stranieri legati alla street art arrivarono per lasciare su alcuni muri un segno tangibile di immaginazione e ribellione.
Ericailcane, Dem, 108, Hitnes, Kabu, Run e Zbiok reinventano con le loro opere gli spazi pubblici del paese, andando a creare una sorta di mappa alternativa dove animali, ombre, bestiari fantastici, creature ibride e sorprendenti interrompono il paesaggio abitudinario.
A differenza dei writers tradizionali che usano lettering per esprimere il proprio soprannome, Bisagni utilizza la tecnica del numering, numeri al posto delle lettere.
A voi la firma di 108 al passaggio nel borgo romagnolo storico.
Santarcangelo di Romagna
Murales by 108
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