L'arte è On the Road!

"L’arte non è uno specchio per riflettere il mondo, ma un martello per forgiarlo"
Vladimir Majakovskij

Vi siete mai accorti di tutto ciò che ci circonda?
Ogni giorno camminando per le strade della città ci imbattiamo in bizzarre composizioni: da scritte su pali della luce, graffiti di vario genere presenti su panchine, cestini, ecc....ad enormi murales. Ecco, queste "tracce" seguono un sottile e continuo filo in grado di unire tante esperienze e di farne emergere una unica: la nostra.
Questo blog vuol riproporre in ambito artistico tutto ciò che di bizzarro, ed allo stesso tempo comune, abita le nostre città.
La Street Art rappresenta pienamente l'intento di uno sfogo, di divertimento o di sovversione, e costituisce oggi forte attrazione e stimoli creativi.

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Blogumulus by Roy Tanck and Amanda Fazani

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E' Mazapeégul


Lo vedete??! mh, no? Beh, guardate meglio!



No no, così non và proprio...è dall'altra parte! Lì, che fa capolino dal suolo...ritentiamo...




oooooooooooooooooh! L'avete trovato!!! Il MAZAPEGUL!!!
Il Mazapègul è il folletto della mitologia romagnola. Un simpatico e dispettoso folletto, preciserei, che passa le notti ad infastidire le giovani fanciulle e non solo. Umberto Foschi, nel 1975 ne “Il Romagnolo” parla di personaggio fantastico che nel Folklore romagnolo sta tra il Folletto e l'incubus.
Si racconta che questo buffo folletto si innamori delle giovani di casa... le insegue, scompiglia i loro capelli, si insinua sotto le sottane, è geloso e vendicativo, salta sui letti e sulla loro pancia perché imparino a saper portare il loro peso. Passa le notti ad attorcigliare in trecce le code e le criniere dei cavalli nella stalla, rendendo così furiosi i contadini, costretti il mattino seguente a impiegare ore per spazzolare le loro bestie. Ha un cappellino rosso che lascia fuori dalla camera della persona che molesta, essendo una creatura della famiglia degli incubus, ma non fa del male, sale però sul letto, silenzioso, e cammina sul petto creando delle difficoltà nel respirare. 
Mazapegul sta per Mazapegolo, secondo la tradizione popolare romagnola ma assume anche altri nomi.
A Bergamo lo chiamano "Barbech", "Pappoli" a Massa Carrara, "Farfarelli" in Lombardia, Lazio e Sicilia, "Mazzamarillo" nel teramano Mazz'marill, diviene "Mazzamambrillo" nell'alto Molise "Mazzamambrigl" a Bari,  diventa "U’augurie  Scazzamurid" in Basilicata, "Barabanen" a Imola, e molti, molti altri…è proprio il caso di dire... Paese che vai, folletto che trovi!
Click qui per maggiori Info..

« «Mamma hai mai visto e' Mazapégul ? - Mo csa dit, e' Mazapegul un' s'pò avdè, ... mo chi l'ha mai vest'? ... u'm cunteva è mi bà cl'aveva sintù di che qui cl'aveva vest j'aveva la forma d'un cunijin». »

(Ma cosa dici, il Mazapegul non si può vedere, ... ma chi l'ha mai visto ? .... mi raccontava il mio babbo che aveva sentito dire che chi l'aveva visto aveva la forma di un coniglietto)

Gatteo, Emila-Romagna




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